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BARBA DI BECCO

NT Pi
Nome botanico: Tragopogon pratensis
Famiglia: Asteraceae
Nomi comuni: Barba di becco
Distribuzione: tutta italia tranne isole, calabria e puglia 





Sottospecie e varietà:Tragopogon pratensis ssp. minor (barba di becco minore), Tragopogon pratensis ssp. orientalis (barba di becco orientale), Tragopogon pratensis ssp. pratensis (barba di becco dei prati)


Descrizione botanica e habitat:
Pianta erbacea biennale alta 30-70 cm; fusto lievemente peloso, poco ramoso, striato, cavo; foglie finemente lanceolate, lungamente appuntite, intere; capolini florali gialli, brattee più strette sopra la base; frutto rostrato, peli di pappo piumosi, intrecciati tra loro; semi lunghi, rigidi.
Fiorisce da maggio a agosto.  Cresce ai bordi delle strade, in prati fertili, asciutti, su dune in aree antropizzate (0-2100m). spontanea, molto diffusa.


Dati etnobotanici:
Nota fin dall'antichità classica (è citata da Dioscoride e Plinio il vecchio), sembra che questa specie sia stata utilizzata popolarmente come inebriante. Infatti, alcune informazioni orali raccolte in Francia nella regione dei Vosgi, in particolare nel cosiddetto "Welsh Country", testimoniano che le persone anziane di quella zona erano solite fumarla in gioventù per "viaggiare sulla luna", probabilemtne come sostituto della canapa.
Nel XIII secolo, Ildegata di Bingen (Physica) afferma che causerebbe aborto se mangiato. Questa pianta è impiegata come alimento (radice, fusto, foglie e boccioli) e ha proprietà depurative, diuretiche, esplettoranti, sudorifere e astringenti. Inoltre, la radice trova uso nella medicina popolare come calmante della tosse e in genere come coadiuvante di tutte le affezioni dell'apparato respiratorio.


Fitochimica:
Contiene principalmente alfa- e beta-lattucerolo, derivanti dall'acido caffeico, quali acido chlorogenico e acido 3,5-dicaffeoilchinico, e le saponine triterpeniche tragopogonoside A-I. La pianta può essere infestata dal fungo parassita Ustilago tragopogonis-pratensis a livello di semi fiori e frutti. Nel genere Ustilago troviamo spcie che possono causare intossicazioni note con il nome di ustilaginismo. L'ustilaginismo è caratterizzato da insonnia, dolori brucianti, problemi alla circolazione periferica e da una sindrome psicotonica con alta irritabilità simile all'ergotismo causato dall'ergot, ma meno grave e definita come "pseudo-ergotica"


Effetti:
Potrebbe essere inebriante. Si può supporre che l'effeto di alcaloidi dell'ergot, possibilmente metabolizzati da Ustilago tragopogonis-pratensis, si manifesti attraverso l'inalazione del fumo prodotto dalla combustione della pianta infestata. La presenza di tali alcaloidi spiegherebbe l'azione abortiva.



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